MIZAR. Un viaggio verso l’infinito. La nostra collaborazione con INAF OAC.

Mizar. Esplorazioni inclusive tra natura e stelle.

Natura, inclusione, astronomia. Un viaggio verso l’infinito. La nostra collaborazione con INAF OAC.

“Le cose sono unite da legami invisibili: non si può cogliere un fiore senza turbare una stella”. – Galileo Galilei

Abbiamo deciso di fissare questa frase attribuita a Galileo Galilei sulla maglietta del progetto Mizar, perché coglie appieno il senso del nostro progetto, e più in generale, del nostro lavoro di educazione al pensiero ecologico.

  

Ma cos’è Mizar e cosa c’entra con l’astronomia? Per noi è proprio la stessa relazione che ci può essere tra un fiore e una stella. Mizar è un progetto di inclusione, contatto con la natura ed educazione all’aria aperta rivolto a un gruppo di 15 ragazzi e ragazze con disabilità visiva e non (leggi QUI se non sai di cosa si tratta e vuoi approfondire e conoscere i partner del progetto).

Quando andiamo in esplorazione in natura con i nostri ragazzi e ragazze, ci rendiamo conto di quanto tutto sia connesso, di quanto ogni nostra azione abbia effetti immediati sull’ambiente in cui ci muoviamo, di quanto un piccolo essere vivente di terra possa essere connesso con il cielo, le stelle e gli astri: ce lo insegna lo scarabeo stercorario che torna alla sua tana orientandosi con la Via Lattea.

Nelle nostre immersioni in natura, abbiamo constatato che l’astronomia è una scienza strettamente collegata con il nostro quotidiano di elfi ed elfe esploratori ed esploratrici e la curiosità ci ha spinto ad approfondire questo argomento, che per alcuni di noi è sempre stato una passione.

 

La nostra associazione si è quindi messa in contatto con i professionisti del settore per tessere un primo tassello della rete. La prima collaborazione con Silvia Casu, astrofisica, ricercatrice e responsabile del settore di didattica e divulgazione scientifica di INAF OAC (Osservatorio astronomico di Cagliari) risale all’anno 2018 con il progetto Una notte da AstroElfi. Si tratta di campi residenziali all’aperto di due o tre giorni dedicati allo studio del cielo e alla scoperta di luoghi incontaminati dove osservare gli oggetti celesti. Durante il giorno, nelle esplorazioni e trekking nel bosco, ci dedichiamo prevalentemente all’osservazione del Sole, mentre durante la notte scrutiamo le stelle e le costellazioni guidati da astronomi professionisti e amatoriali. Discussioni aperte, domande e dibattiti spontanei sono spesso registrati e pubblicati sul nostro canale radiofonico online: Radio Elfi.(link)

Al momento, abbiamo svolto due edizioni di Una notte da AstroElfi nel sud della Sardegna:

la prima ad Aprile 2018 a San Basilio, vicino al Sardinia Radio Telescope (SRT) con 15 ragazzi/e dai 9 ai 15 anni; la seconda ad Aprile 2019 sul Monte Armidda, Lanusei, vicino all’Osservatorio degli Astrofili Ogliastrini con 12 ragazzi/e dai 9 ai 15 anni.

Dopo la pausa Covid, la collaborazione con INAF OAC è ripresa proprio grazie al progetto MIZAR a giugno 2022!

Già il titolo del nostro progetto ha per noi un grandissimo significato che riprende la visione ecologica e di interconnessione tra le cose, gli esseri viventi e i luoghi di cui abbiamo parlato all’inizio di questo articolo. Cosa vuol dire Mizar? Mizar, situata nella costellazione dell’Orsa Maggiore, è una stella quadrupla che con la stella Alcor forma un sistema stellare doppio. La scelta di questo nome si deve al fatto che un sistema stellare così complesso simboleggia la pluralità di punti di vista possibili sulla realtà circostante e la magia dei delicati equilibri che si instaurano nelle relazioni, sia quelle intese fra le persone che quelle fra l’essere umano e l’ambiente. La bellezza sta nel sapere che quel gruppo di stelle impegnato – con pari dignità – a ruotare, rende la realtà molto più luminosa; il risultato, insieme, è una brillantezza più grande della somma delle singole.

Una delle ricchezze di questa collaborazione risiede nella possibilità di studiare e ricercare materiali didattici e attività esperienziali che possano rendere accessibile la divulgazione delle scienze astronomiche a persone con disabilità visiva. Molti ci chiedono “ma come fanno i ciechi a vedere le stelle?”, questo è stato addirittura il titolo di un articolo uscito sull’Unione sarda il …. (aggiungere).  Silvia Casu risponde così: “L’astronomia viene considerata molto spesso come una scienza visiva, ma in realtà le varie informazioni che ricaviamo dagli oggetti cosmici sono solo in minima parte visibili; tutto il resto non sono altro che onde elettromagnetiche invisibili che noi poi trasformiamo in mappe affinché siano comprensibili”. Per Silvia Casu anche le modalità con cui generalmente ci si interfaccia con la natura e il cielo, sono un punto di vista da rovesciare. “Vogliamo far capire che le modalità di approccio alla materia sono varie: i dati si possono rendere in maniera tattile così come alcune informazioni possiamo percepirle attraverso l’olfatto o l’udito. Vogliamo riscrivere la narrazione del nostro rapporto col cielo e per questo siamo entusiasti di aver avviato una collaborazione che unisce l’educazione all’aria aperta, percorsi di didattica inclusiva e un approccio all’astronomia senza ausilio della vista come senso principale”.

Con i nostri “miziariani” abbiamo vissuto un’esperienza “Astroelfica” di due giorni e una notte in fattoria. Durante il soggiorno abbiamo studiato le varie tipologie di stelle e galassie con l’ausilio di modellini tattili realizzati con materiale povero e di recupero o con la stampante 3D; abbiamo studiato il sistema solare simulandolo con strumenti musicali e con il movimento dei nostri corpi. Abbiamo investigato l’importanza della gravità nella nostra vita quotidiana e nell’universo, comprendendo i movimenti degli astri e persino la fisica dei buchi neri! Abbiamo seguito l’andamento del giorno e della notte, del Sole e della Luna e per fare questo non ci è servito guardare l’orologio, ma imparare ad affinare quello che è il nostro orologio naturale: la natura. Possiamo allenarci a percepire sulla pelle le differenze di temperatura, delle luci e delle ombre, ascoltare i versi degli animali diurni e notturni, i loro ritmi, gli odori delle piante, del vento e dell’umido, le abitudini degli animali della fattoria.

L’Universo si può “ascoltare”. L’abbiamo da tempo imparato con Radioelfi (inserire link descrizione). Un’altra importante esperienza dal punto di vista dell’ascolto è stata la visita all’Osservatorio astronomico di Cagliari con la proiezione dello spettacolo per planetario Audio Universe, tour nel sistema solare (https://www.eso.org/public/italy/videos/au-totss-fulldome/?lang). Il progetto Audio Universe rappresenta un primo esperimento internazionale di reale equità di accesso alle informazioni astronomiche: uno spettacolo immersivo, in cui ciascuno degli oggetti del cielo osservabile viene rappresentato nella tradizionale forma visiva ma anche attraverso un processo di sonificazione. I ragazzi di Mizar hanno potuto perciò ascoltare l’apparizione delle stelle e sentire i pianeti orbitare attorno alle loro teste, in un’esperienza coinvolgente che può essere vissuta indipendentemente dal livello di visione.

Con Silvia e Gianluigi di Oac abbiamo inoltre collaborato alla creazione di un gioco di coding unplugged che sarà da ora accessibile anche per ciechi e ipovedenti. L’abbiamo testato con i nostri “elfi mizariani” al Gerrei Astrofest, primo festival astronomico organizzato da Inaf a San Basilio a settembre 2022.

Che Mizar sia un bel progetto non lo sosteniamo soltanto noi. Mizar è stato infatti selezionato per essere presentato al 2° Convegno Nazionale di divulgazione Inclusiva dell’Astronomia che si è tenuto a Verona il 24 e 25 settembre 2022.  È stato molto emozionante per noi parlare della nostra esperienza davanti a tanti professionisti del settore, sempre con la guida della nostra astroelfa Silvia Casu. È stata un’interessante occasione di scambio e di conoscenza di altre realtà che lavorano per rendere accessibili percorsi e progetti di astronomia. Si è parlato della divulgazione dell’astronomia inclusiva nel mondo, di progettazione di ausili tattili didattici, di disabilità e linguaggio (incontro illuminante a cura della professoressa Lorenza Vettor dell’Unione Italiana Ciechi e ipovedenti), di esplorazioni inclusive in natura, di summer camp per famiglie, e di cosa vuol dire essere un sordo appassionato di astronomia.

Alla fine di questa prima edizione di Mizar, abbiamo scoperto quanto l’Universo si possa esplorare, ascoltare, addirittura toccare con mano e investigare con tutti gli altri sensi, non solo con la vista. Abbiamo superato questa idea e siamo pronti per continuare la ricerca in questo viaggio che un nostro elfo ha definito “verso l’infinito”!