Cosa intendiamo per outdoor education?
Per noi questo termine rispecchia la filosofia di una “Scuola degli Elfi”, così come la chiamiamo noi, una scuola diffusa che viaggia nel territorio, che si integra nei differenti contesti sociali, cittadini e naturali (outdoor urbano e outdoor extraurbano). Parliamo di un paradigma educativo che considera il viaggio un fondamentale mezzo di apprendimento e di una visione pedagogica orientata al potenziale offerto dai contesti all’aria aperta.
Dentro questo modo di fare scuola è importante saper leggere i luoghi e saper strutturare i percorsi didattici ed educativi a seconda delle specificità dei gruppi e dei singoli, adeguati ai periodi di sviluppo dei partecipanti e alle tematiche che si desidera approfondire. La scuola viene così intesa come luogo di apprendimento esperienziale che trae dai contesti viaggianti, utili spunti per una rielaborazione da svolgere all’interno (indoor); si crea così un’alternanza tra indoor e outdoor, tra aule a cielo aperto e tane intime riparate, così come ogni processo fisiologico di apprendimento che viviamo esternamente, porta al nostro interno un cambiamento, una trasformazione.
Una scuola pensata come comunità, costituita in primis da insegnanti e famiglie che collaborano, il cui intento è quello di formare cittadini attivi, partecipi e veri attori delle proprie vite… Quale modo migliore se non quello di studiare e vivere esperienze sensoriali e concrete, entrare in una visione ecologica della scuola e dell’apprendimento?
Nell’educazione all’aria aperta è inevitabile l’impegno di una formazione continua degli operatori coinvolti, tra i quali docenti e famiglie, desiderosi di mettersi in gioco, di rivisitare i concetti di rischio, di programmazione e di lezione frontale tradizionale.
Si tratta di canali di comunicazione e apprendimento che rispettano tempi e attitudini dei singoli, capaci di sviluppare differenti competenze; il viaggio, la creatività, l’apertura all’altro e la ricerca della relazione sono le vere chiavi per trovare nuove strade e canali personali, uscendo dall’omologazione di massa che gli attuali modelli educativi propongono ai nostri figli e figlie.